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Agricoltura multifunzionale: i contadini del futuro

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Fare agricoltura oggi non è più solo coltivare la terra, accudire gli animali e produrre alimenti, ma in senso più ampio è connettere quel mondo contadino - fatto di usi, valori, peculiarità e capacità - all’ambiente circostante.
Così l’azienda agricola si fa multifunzionale e diventa, oltre che base del sostentamento umano in grado di fornire beni primari: presidio del territorio, custode della tutela ambientale e della biodiversità, sostegno alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali, garanzia di sicurezza alimentare, luogo dove fare esperienza di autenticità e genuinità, nelle forme dell’ agriturismo, della fattoria didattica e sociale, della vendita diretta al consumatore. Il nuovo contadino è colui che offre alla collettività prodotti e servizi di qualità, traendo ispirazione dalla tradizione e orientandosi al futuro, verso un’ agricoltura multifunzionale, sostenibile e biologica. Per far ciò, l’agricoltore contemporaneo sa che deve fare rete con altri contadini, dialogare attraverso nuovi strumenti di comunicazione e nuovi linguaggi, aprirsi all’esterno per trasferire quei saperi della ruralità che assumono sempre più rivelanza nella frenetica vita quotidiana. L’Europa, ormai da decenni, pone in essere politiche per potenziare il settore agricolo, creare nuove occupazioni, accrescere la funzione economica, sociale ed ambientale delle singole aziende agricole. Le aziende agricole rispondono innovandosi e diversificando la propria attività, sia per promuovere le produzioni aziendali e trovare forme di reddito supplementari, sia per assolvere al compito sociale di colmare la profonda frattura culturale ed emotiva tra i cittadini e le realtà rurali. Come riportato dal Rapporto ISMEA sulla multifunzionalità agricola e l’agriturismo 2017, l’agricoltura italiana è la più multifunzionale d’Europa, con attività a cavallo tra settore primario, secondario e terziario. Le aziende agricole multifunzionali svolgono attività che passano dalla produzione dei beni, alla trasformazione artigianale degli stessi, dall’ospitalità alla ristorazione, dai servizi didattici a quelli sociali. L’offerta che possiamo trovare è vasta e variegata: attività ricreative, culturali, formative, naturalistiche, sportive, salutistiche, erboristiche e similari, frutto della creatività che, soprattutto i giovani, infondono in questo settore. È così che nascono nuove figure professionali legate al mondo agricolo, come ad esempio: il tutor dell'orto, che insegna come far crescere gli ortaggi in giardino o sul balcone di casa; l'agri-stilista, che crea abiti da filati naturali - come ortica, canapa, ginestra - colorati con tinture vegetali; l'agri-erborista, che realizza cosmetici naturali con erbe del territorio; l’agri-tata, che svolge un servizio educativo per la prima infanzia all’interno dell’azienda agricola; l'agri-scultore, artista capace di trasformare la natura in scultura viva; l’agri-wedding planner, che organizza matrimoni a contatto e nel rispetto della natura. Nel nostro tempo, quindi, l’agricoltura torna ad avere un ruolo centrale nell’interesse dei cittadini, della politica e delle amministrazioni e, seppure ancora esistono barriere burocratiche e fiscali che rallentano il consolidarsi di questa realtà, il futuro mira ad una sempre più elevata consapevolezza del valore del lavoro agricolo e del valore della terra, come stile di vita e riappropriazione dei ritmi della natura.
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DiMa

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